martedì 7 giugno 2011

Quorum.. cos'è?



Il termine quorum è mutuato dal latino quorum = dei quali, sottintendendo la frase suffissa è necessaria la presenza o il voto favorevole. Corrisponde, in sostanza, al numero legale.
Nella legislazione italiana è richiesto ad esempio in diritto pubblico per la validità del referendum abrogativo o per l'elezione del presidente della repubblica, ma vi sono anche esempi in altri campi come nel diritto societario.


Nell'uso del termine in materia deliberativa o elettorale, possiamo distinguere due principali tipologie di quorum, in conformità alle accezioni generalmente attribuitegli, così come desunto dalla corrente giurisprudenza:


     Il quorum strutturale (anche detto quorum deliberativo), indica la percentuale o il numero di persone che debbono essere presenti ad una riunione o partecipare ad una votazione, affinché sia ritenuta valida e possa avere gli effetti proposti. Quando la percentuale stabilita è pari al totale degli aventi diritto, si parla più compiutamente di quorum deliberativo integrale o quorum integrale.


     Il quorum funzionale, indica il numero o la percentuale di voti a favore minimi da ottenersi perché un candidato possa essere eletto o una proposta possa essere approvata.


     Il quorum per opzione (per-option quorum) è una modalità alternativa di quorum che invece di porre un vincolo sul numero minimo di votanti complessivi, lo pone sul numero di votanti di almeno una delle due opzioni (favorevoli o contrari).
Ad esempio una possibile applicazione potrebbe richiedere che almeno il 25% più uno degli aventi diritto voti sì o che almeno il 25% più uno degli aventi diritto voti no. È da notare che anche nel caso del quorum classico, la votazione potrebbe passare con solamente il 25%+1 di voti sì, se un ulteriore 25% di persone votasse no; in questo caso è infatti palese la stranezza di un sistema che approva un giudizio anche se ci sono più voti contrari ad esso.
Il vantaggio principale del quorum per opzione è che risolve il problema del boicotaggio del quorum e che incentiva a partecipare alla votazione i votanti che hanno un'opinione chiara in favore o a sfavore della questione oggetto di voto.


Quorum nell'ordinamento italiano
Nell'ordinamento italiano non è necessario il quorum per le elezioni politiche e per un referendum costituzionale, mentre è previsto per il referendum abrogativo di una legge ordinaria. Vi è anche un quorum nei referendum per modificare i confini amministrativi delle regioni. Nelle elezioni amministrative è necessario il quorum del 50% +1 (è cioè necessario che ci siano voti validi corrispondenti almeno alla metà più uno degli aventi diritto) qualora ci sia una sola lista candidata.


Quorum negli altri Paesi
Pochissimi Paesi prevedono un quorum da raggiungere per la validità dei referendum abrogativi. Ciò non accade, ad esempio, in Svizzera e negli Stati Uniti, paesi che fanno ampio uso del referendum, specialmente a livello locale.
In alcuni paesi vi sono elezioni che prevedono un quorum perché la carica in discussione sia effettivamente assegnata. Ad esempio nel 2004 le elezioni presidenziali in Serbia fallirono più volte il raggiungimento del quorum.


Sabotaggio del quorum
Quando il quorum non viene raggiunto, la votazione non può avere effetto sulla legislazione, o nessuno viene eletto, e non può perciò cambiare lo status quo. Quindi coloro che sono a favore del mantenimento dello status quo hanno la possibilità di attuare una strategia ostruzionistica, detta anche sabotaggio del quorum, consistente nel non partecipare, e nell'invitare altri a non prendere parte alla votazione.


Motivazioni per un quorum
Il quorum viene solitamente previsto nei casi in cui si voglia evitare che un'esigua minoranza di elettori possa prendere decisioni riguardanti l'intera collettività. Per questo motivo quasi tutti gli statuti di società ed associazioni prevedono quorum (a volte molto elevati) per decisioni importanti quali modifiche statutarie o scioglimento.


Critiche
Il requisito del raggiungimento di un quorum per la validità del voto e dei suoi effetti è stato oggetto di alcune posizioni contrarie, che in genere lo contestano per ragioni fra le quali si annoverano:
- dà troppo potere ai no, quasi di veto;
- disincentiva la partecipazione al voto per i contrari, e a volte di riflesso anche per i favorevoli;
- porta a situazioni in cui viene confusa la volontà dei contrari con quella degli indecisi/disinteressati;
- può portare a situazioni paradossali in cui per rendere valida una votazione sarebbero necessari più voti contrari;
- nei casi in cui c'è incertezza sul raggiungimento del quorum ma non sulla prevalenza di una delle due opzioni, elimina di fatto la segretezza del voto.


(da Wikipedia, l'enciclopedia libera)